Guardaraba capsula: cos’è e da dove partire.
L’altro giorno ero a pranzo con due mie care amiche e parlando di vestiti ho espresso un desiderio che ho da un po’. Ossia quello di passare ad un guardaroba capsula.
La mia amica mi guarda perplessa e chiede: “Che cos’è un guardaroba capsula?”
È strano come, quando ci interessa un argomento, dopo aver passato giorni e giorno, o addirittura mesi, ad informarci e consumare contenuti a riguardo, si inizi a dar per scontato che anche tutti quelli che ci circondano sappiano di cosa stiamo parlando. Come invece possiamo dedurre da questa domanda spesso non è così.
Per questo volevo cercare nel mio piccolo di fare la differenza e provare a far conoscere, anche ad una sola persona in più, questo affascinante concetto.
Come sono venuta a conoscenza del capsule wardrobe?
Partiamo dal principio.
Tutto è cominciato da quando ho visto la serie su Netflix: “Facciamo Ordine con Marie Kondo“. Da disordinata cronica il pensiero di trovarmi davanti un armadio non sovraccarico di roba ed ordinato, mi dava subito una sensazione di pace.
Uno dei primi passaggi del processo di riordino di Marie Kondo consiste proprio nell’iniziare a riordinare i propri vestiti. Per farlo devi prendere tutti i vestiti che possiedi ed impilarli sopra al letto. Parliamo di TUTTI i tuoi vestiti. Anche il cappotto che non metti mai, nascosto nell’armadio in soffitta, che non butti perché :”non si sa mai”.
Ti posso garantire che non si può essere preparati a quella vista. È stato scioccante, vedere così tanti vestiti tutti assieme ti fa capire l’entità del problema del consumismo odierno. Probabilmente avrei potuto mettere su un negozio d’abbigliamento con tutta la roba che c’era su quel povero letto.
Qualcosa quel giorno è scattato in me e ho capito che non possiamo andare avanti così e che nel mio piccolo avrei cercato di cambiare.
Cos'è? Da dove partire?

Che cos’è un guardaroba capsula?
Ok tutto molto bello, penserai, ma quindi che cos’è questo cavolo di guardaroba capsula?
Il termine guardaroba capsula o in inglese “Capsule Wardrobe” è stato utilizzato per la prima volta da Susie Faux negli anni ’70.
Ma passiamo alla definizione effettiva di armadio capsula, ossia:
“Un’ insieme di abiti e scarpe, per un totale di circa 30/40 capi d’abbigliamento scelti per stile e colore in modo che possano essere abbinati facilmente tra loro”. Questo permette con un numero limitato di capi, di ottenere una vasta e variegata gamma di outfit, per ogni occasione ed attività.
Perchè passare ad un guardaroba capsula?

Hai mai provato la sensazione di aprire un armadio così pieno da far fatica ad inserire e togliere un capo ed avvertire un senso di frustrazione?
Oppure, di dover scegliere cosa mettere la mattina e provare diversi abiti per poi capire, una volta indossati, che vestivano male o non erano in armonia tra di loro e dover cominciare tutto da capo rischiando di arrivare in ritardo?
Ecco il guardaroba capsula può essere il modo di ridurre notevolmente lo stress giornaliero scatenato dal tuo armadio. Perchè magari non ci fai caso, ma quando apri l’armadio questo scatena vari pensieri in noi. Un’esempio?
- Che disordine, poi dovrò mettere a posto;
- Cavolo questi jeans non mi entrano devo perdere qualche chilo;
- Ho speso un sacco di soldi per questo vestito, ma non ho nemmeno ancora tolto il cartellino.
E così via… Passiamo poi ai risvolti più ovvi cui possiamo pensare nell’ adottare un guardaroba capsula. Se ti abitui a vestire con meno, ma soprattuto facendo prima “shopping” nel tuo armadio, otterrai subito un risparmio in termini di tempo e soldi. Avere meno capi porta ad una scelta molto più consapevole dei propri acquisti, optando per la qualità e non la quantità. Nel tempo questo approccio porta ad un notevole risparmio di soldi.
Acquistando ciò che veramente amiamo e di buona qualità, senza seguire solo i capricci della moda (perchè “tanto l’ho pagato 2€ su SHEIN”), arriveremmo a ridurre notevolmente anche il nostro impatto ambientale.
Se non credi che comprare un abito in più faccia la differenza, ti consiglio di guardare il documentario JUNK, che mostra cosa succede alla maglietta che buttiamo nel cassonetto.
Da dove iniziare per crearne uno?

Ok mi hai convinto, da dove devo partire? Per prima cosa fai shopping nel tuo armadio.
Esatto, proprio come se fossi in un negozio, prendi i capi che più ami e che indossi spesso e mettili da parte.
Partendo da lì vedi cosa manca e prendendo ispirazione da look che trovi su riviste, o online (pinterest per questo è davvero molto utile), prova a cercare capi simili che già possiedi nel tuo armadio per ricreare quegli outfit.
Ricorda l’obbiettivo non è comprare nuove cose, ma selezionare quelle che già abbiamo e che ci stanno bene guardandole con nuovi occhi e valorizzandole.
Vedremo che i capi che abbiamo scelto ci racconteranno di più su di noi e sul nostro stile. Ricordati di scegliere gli abiti per la vita che hai e per la tua taglia. In questo modo li utilizzerai veramente.
Se mi manca qualcosa, o devo sostituire un capo, come fare?
Bene, hai scelto tutto quello che ti piace.
I pantaloni che hai scelto però hanno una macchia che non va via, oppure non ti entrano più. Adesso che fare?!
Avere un guardaroba capsula non significa che non puoi più acquistare nulla, ma semplicemente fare acquisti consapevoli.
Se quel capo ti manca per completare il tuo guardaroba ci sono varie opzioni per sostituirlo/acquistarlo in modo più sostenibile:
- Acquistare di seconda mano: se pensi che i vestiti di seconda mano siano i vestiti smessi che ti passava l’amica di tua madre, beh non è proprio così. Nell’era degli e-commerce e del consumismo sfrenato, spesso si trovano delle vere e proprie occasioni nel mercato “second hand”. In negozi specializzati come Vinted o negozi fisici dell’usato si possono trovare abiti nuovi o messi solo una volta, per prezzi davvero stracciati, semplicemente perchè sono regali indesiderati o si trattava della taglia errata.
- Creazione capi su misura: In un capo su misura puoi scegliere tu la qualità dei materiali ed ottenere una vestibilità perfetta. Sicuramente rivolgersi ad un sarto professionista è l’opzione più veloce, ma non la più economica. In alternativa puoi creare tu i tuoi abiti ed inoltre avere capacità sartoriali ti permetterà di prenderti cura dei vestiti che già possiedi, allungandone in questo modo la vita. Un vero e proprio investimento.
Online si trovano disponibili cartamodelli scaricabili in PDF per ogni gusto. Sei vuoi saperne di più sulla stampa dei modelli di cucito digitali, ho scritto un articolo che trovi QUI.
Per i più esigenti esiste anche la possibilità di realizzare i propri cartamodelli digitali con software di disegno gratuiti, come “Valentina“.
Se vuoi iniziare a creare i tuoi cartamodelli, ma non sai da dove cominciare puoi trovare il mio video-corso introduttivo qui: Disegna la tua gonna con il programma gratuito Valentina. - Acquistare capi di qualità: Se proprio non trovi ciò che ti piace di seconda mano e non hai nessuna capacità sartoriale, evita i negozi fast fashion, il prezzo è basso ma la qualità lo è altrettanto. Impara a leggere le etichette dei capi ed a prediligere fibre naturali, facendolo otterrai un confort e qualità maggiore (ad esclusione dei capi sportivi). Inoltre quando finiranno il loro ciclo di vita, saranno anche meno inquinanti.
Il resto dei vestiti dove li metto?
Abbiamo varie alternative per i capi che rimangono:
- VINTED: famosa piattaforma online di vendita usato. Negli ultimi anni devo dire che l’ho utilizzata con soddisfazione, e ultimamente le vendite sono per la maggior parte rapide.
PRO
- Puoi guadagnare qualcosa dai tuoi vestiti se ancora in buone condizioni;
CONTRO
Consumo di tempo e spazio. Devi avere un posto dove tenere i vestiti in vendita ed avere il tempo di caricare i tuoi capi sull’app.
- NEGOZI DELL’USATO: ci sono diversi negozi dell’usato che accettano i tuoi scatoloni di abiti usati.
PRO
- Puoi liberare velocemente lo spazio in casa;
CONTRO
Non hai nessun guadagno.
- RICICLO: Per gli abiti rovinati esistono alcune realtà che raccolgono capi di abbigliamento per trasformarli nuovamente in materie prime. Se non sono disponibili nella tua zona puoi informarti sulla corretta modalità di smaltimento per il tuo comune.

La mia Sfida. Project 333.
Se hai letto fin qui probabilmente quest’idea del guardaroba capsula ti interessa. Tra il dire ed il fare però…
Che ne dici di seguire il mio account di instagram @ste_secret_times e provare a portare a termine anche tu, assieme a me, la sfida “Project 333”: 33 capi per 3 mesi, assieme?
Non sai di cosa sto parlando?
E’ una sfida presa dal libro “Project 333: The Minimalist Fashion Challenge That Proves Less Really is So Much More” scritto da Courtney Carver.
Si tratta di un metodo per organizzare il proprio armadio, unendo i concetti di moda sostenibile e minimalismo. L’obiettivo è mantenere nel proprio armadio appunto solo 33 capi per 3 mesi.
Cosa non rientra nei 33 capi d’abbigliamento:
- Intimo (mutande, calze, reggiseni, pigiami etc);
- Abbigliamento da casa. Unica regola, lo si può indossare solo in casa (Nel mio caso ad esempio, lavorando da casa, aggiungerò che non posso utilizzarlo durante l’orario di lavoro);
- Abbigliamento sportivo. Solo se lo utilizziamo esclusivamente per fare sport. Se viene utilizzato anche per uscire deve essere invece conteggiato.
- Gioielli che indossiamo sempre e non togliamo la notte. Ad esempio non va considerata la fede o l’anello di fidanzamento. Per quanto mi riguarda considererò anche un paio di orecchini e una collanina.

Risorse utili
Se vuoi approfondire l’argomento eccoti alcune risorse utili.
Creator che seguo:
- – Use Less: https://www.youtube.com/@UseLess_dk
- Christina Mychas: https://www.youtube.com/@Christinamychas
Documentari per approfondire:
- JUNK: https://www.youtube.com/watch?v=fOpqsvYOx54&list=PLN9EaTIOHucSkBGWeeYD54pP1HogjtsUK
- The True cost : https://www.youtube.com/watch?v=zDC9sqRN0zs&t=36s
- BUY NOW, l’inganno del consumismo: https://www.netflix.com/search?q=consu&jbv=81554996
Libri:
- Progetto 333 di Courtney Carver
- Il magico potere del riordino: Marie Kondo